Qualche giorno fa, a Corneliano d’Alba, è stata arrestata una donna di
nazionalità cinese, con l’accusa di frode informatica. La gentil
signora, infatti, aveva
sbancato i videopoker del paese, tanto da richiamare
l’attenzione delle Autorità, che hanno così deciso di tenerla
sott’occhio. Ed è saltato fuori che non si trattava di vincite regolari:
con l’ausilio di un iPhone, la donna taroccava le macchine da gioco,
intascando migliaia di euro. Ben diecimila, gli euro di contanti trovati
addosso, al momento dell’arresto.
Al di là della vicenda, molti si chiedono
se si tratti o meno di bufala. Uno sguardo alla stampa online che tratta la notizia, del resto, non aiuta a chiarire: c’è chi parla di un sistema per
comandare a distanza i rulli delle slot e fermarsi sul simbolo designato, chi, invece, ipotizza
un'applicazione in grado di interagire con i software installati nelle slot, in
modo da alterarne l'aleatorietà delle vincite. Si passa, quindi, dal
considerare la manomissione di apparati meccanici, a quella di computer
mascherati da slot machine.
C’è un po’ di confusione.
I carabinieri della centrale di Alba, contattati per l’occasione,
non hanno potuto dare indicazioni precise sul modus operandi della
donna. Lo smartphone utilizzato, infatti, a detta loro, era un iPhone 5,
con testi e app in cinese, cosa che rende difficile l’analisi tecnica
della gabola. Ed è per questo che il dispositivo è stato consegnato ai
RIS di Roma. In precedenza, il 13 Dicembre 2012, sempre i Carabinieri
della Compagnia di Alba denunciarono per frode informatica altre due
persone, di nazionalità cinese, che sbancavano con una modalità simile i
videopoker di alcuni esercizi della zona. Da qui, l’emissione di un
comunicato stampa nel quale gli agenti consigliano ai titolari di
esercizi commerciali di fare attenzione a chi gioca ai videopoker
tenendo in mano uno smartphone,
vincendo ripetutamente.