Pagine

Questo Blog non è compatibile con Internet Explorer 8. Usare un navigatore alternativo per una visualizzazione ottimale
Visualizzazione post con etichetta Ambiente. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ambiente. Mostra tutti i post

venerdì 14 agosto 2015

Cibo stampato e carne "coltivata" in laboratorio: ecco cosa mangeremo nel futuro



GLI ESPERTI delle Nazioni Unite prevedono che entro il 2100 la popolazione mondiale avrà superato la soglia dei dodici miliardi persone. Le risorse naturali che già oggi scarseggiano, come l'acqua che per oltre un miliardo di persone è già una rarità, si saranno quasi del tutto esaurite. La desertificazione avrà fatto passi da gigante sulla West Coast e nel Midwest statunitense e lungo il confine messicano. Le peschiere mondiali che sono già allo stremo si saranno quasi del tutto esaurite e l'aria sarà notevolmente più tossica di quella che respiriamo adesso, particolarmente nei paesi emergenti, mentre il tasso di obesità della popolazione - dovuto prevalentemente alla proliferazione di cibi sintetici - avrà raggiunto livelli stratosferici. In altre parole ci stiamo divorando il futuro. Soprattutto a causa del nostro super-consumismo.

Immaginare come sfamare così tante persone, nelle condizioni che si prospettano, è probabilmente la sfida maggiore con la quale l'umanità dovrà confrontarsi nel prossimo futuro. E mentre preservare, riusare, riciclare e ridurre i consumi sono misure che possono contribuire a evitare questo scenario apocalittico, in assenza di alternative al corrente modello di sviluppo economico, diventano solo palliativi che dilazionano nel tempo il disastro ecologico-alimentare verso il quale stiamo procedendo a tutta birra.

venerdì 14 dicembre 2012

Ghiaccio su strada, l’alternativa al sale (che corrode) si chiama Iceless



Il sale è l'unico rimedio al ghiaccio sulle strade? Ogni anno di questi tempi i comuni italiani ne acquistano a tonnellate, ma questo non significa che sia la soluzione più sostenibile. Il sale è un elemento corrosivo, e il suo utilizzo in quantità ingenti può danneggiare le pavimentazioni stradali, in particolar modo l'asfalto.

Iceless, presentato quest'anno a Ecomondo, la fiera di Rimini del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, è un nuovo prodotto ecosostenibile che serve a evitare il pericoloso fenomeno di ghiaccio sulle strade, ma, a differenza del sale, agisce senza corrodere l'asfalto e le componenti metalliche delle automobili. Inoltre, al contrario del rimedio più tradizionale, non ha l'effetto diserbante di distruggere la microflora e la microfauna e, se defluisce nelle falde acquifere, non inquina perché completamente ecologico. Iceless inoltre, a differenza del sale,  agisce fino a – 28 gradi centigradi e tre volte più velocemente.

sabato 24 novembre 2012

Iniziata l'era dell’antropocene: l’uomo modifica la natura e cambia le prospettive per il futuro dell’umanità sulla terra

L’uomo con la tecnologia sta acquisendo potere sulla natura e provoca cambiamenti che lasciano un segno permanente sul pianeta Terra e modificano le prospettive per il futuro dell’umanità.

Alcuni scienziati considerano questo l’inizio di un nuovo tempo geologico, chiamato Antropocene, sul quale è ancora accesa la discussione, che sarà oggetto di un convegno all’Accademia dei Lincei il 26 e 27 novembre.

Il termine Antropocene è stato proposto, quasi provocatoriamente, dal chimico atmosferico Premio Nobel Paul Crutzen per indicare l’ultimo e attuale tempo geologico, contraddistinto da condizioni ambientali globalmente modificate dalle attività umane, che si sommano alle forze naturali che finora sono state le uniche a governare l’evoluzione del nostro pianeta e delle sue condizioni di vita.

E’ la prima volta che i cambiamenti avvengono per una causa esterna alla natura, che interviene a provocare disturbi nell’equilibrio della Terra. I segni dell’azione umana sarebbero oggi già identificabili nei sedimenti e nei ghiacci, che costituiscono l’archivio storico delle condizioni del clima e della vita sulla Terra, fin dai lontani tempi geologici.

sabato 28 luglio 2012

La spugna che elimina l'inquinamento idrico

                          >

L'ecosistema di mari e fiumi può essere compromesso dal riversamento di sostanze come il petrolio, che sono difficili da isolare e rimuovere. I ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) hanno ideato una spugna capace di assorbire gli oli separandoli dall’acqua e manovrabile con campi magnetici, che potrebbe rappresentare una nuova soluzione al problema dell’inquinamento idrico.

Il nuovo materiale è descritto nell’articolo “Magnetically driven floating foams for the removal of oil contaminants from water” pubblicato dalla prestigiosa rivista dell’American Chemical Society ACSNano, ed è stato ideato dal gruppo Smart Materials coordinato da Athanassia Athanassiou al Center for Biomolecular Nanotechnologies (CBN) dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Lecce.

La nuova spugna è realizzata con materiali economici e processi nanotecnologici facilmente riproducibili su scala industriale. Il materiale di base è, infatti, la schiuma di poliuretano, un polimero comunemente usato per il confezionamento degli imballaggi e per l’isolamento termico, il quale è trattato con nanoparticelle di ossido di ferro e di politetrafluoroetilene (noto in commercio anche come Teflon), acquisendo proprietà magnetiche, superidrofobiche e superoleofile.