Ricordate i tempi bui del decreto Pisanu che imprigionava il Wi-Fi nei locali pubblici? Da quasi due anni non è più necessario esibire la carta d’identità al gestore per avere la chiave di accesso al router e navigare. Il Wi-Fi è libero ma ancora ingabbiato dall’iter per la registrazione: dammi la password, ti spedisco le credenziali, devi autenticarti, clicca qui e poi lì. Procedure lunghe, burocratiche, fastidiose, soprattutto quando si ha poco tempo. Così spesso si getta la spugna. E se ci si autenticasse all’istante con le stesse credenziali di Facebook, Twitter e Foursquare? Insomma, libero Wi-Fi in libero social. Gli startupper di wiMAN ci credono e si sono lanciati in un’avventura che comincia a dare buoni frutti, con il taglio del nastro di centomila connessioni in tutta Italia.
Come funziona wiMAN? Il target sono i gestori di attività aperte al pubblico: bar, ristoranti, alberghi, spiagge, centri commerciali, eccetera. Obiettivo: creare la rete Wi-Fi social più grande d’Italia. La startup mette a disposizione il router plug&play per creare l’hotspot. Basta collegarlo alla rete Adsl e registrarlo sul portale. Il router genera una rete privata con chiave wpa2 (per uso interno) e una rete pubblica aperta con nome wiMAN@nomedellocale. Da quel momento tutto è pronto per far navigare i clienti, che potranno autenticarsi in pochi istanti cliccando sull’icona Facebook, Twitter o Foursquare.
Come funziona wiMAN? Il target sono i gestori di attività aperte al pubblico: bar, ristoranti, alberghi, spiagge, centri commerciali, eccetera. Obiettivo: creare la rete Wi-Fi social più grande d’Italia. La startup mette a disposizione il router plug&play per creare l’hotspot. Basta collegarlo alla rete Adsl e registrarlo sul portale. Il router genera una rete privata con chiave wpa2 (per uso interno) e una rete pubblica aperta con nome wiMAN@nomedellocale. Da quel momento tutto è pronto per far navigare i clienti, che potranno autenticarsi in pochi istanti cliccando sull’icona Facebook, Twitter o Foursquare.