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giovedì 7 agosto 2014

Come proteggere le tue applicazione con le impronte digitali.

FingerSecurity-feature-520x245

La sicurezza non è mai troppa quando si tratta di proteggere il nostro smartphone e i dati al suo interno da occhi indiscreti, per questo oggi vedremo come proteggere e bloccare le apps con la nostra impronta digitale.


Grazie a FingerSecurity potremo scegliere una lista applicazioni da proteggere con la nostra impronta. L’applicazione funziona solo con gli smartphone che hanno un lettore d’impronte digitali come il Samsung Galaxy S5.

sabato 2 agosto 2014

Tutti i nuovi metodi d'indagine hi-tech della polizia di New York

NewImage

Se oltre a essere malintenzionati fossero anche furbi, i criminali farebbero bene a tenersi alla larga da New York. A scegliere, se il loro istinto a delinquere è così inarrestabile, altre città d’Oltreoceano per compiere i loro reati. La polizia della Grande Mela, il dipartimento più grande in termini numerici di tutti gli Stati Uniti, è oggi anche il più evoluto: ha messo in piedi una macchina tecnologica complessa, articolata, per individuare i furfanti e consegnarli alla giustizia. Facendo ricorso ad ampie dosi di automatismo e, persino, scandagliando i social network a caccia di indizi e tracce utili a un’indagine.

L’ultima chicca che pare uscita direttamente dalla sceneggiatura di un film di fantascienza è una rete di microfoni e sensori sparsi tra Manhattan e dintorni, in grado di captare il suono di uno sparo e inviare la segnalazione alla centrale con corredo di coordinate precise dell’episodio, così che una pattuglia possa sapere prontamente dove intervenire. Anche se nessuno ha udito il rumore nei dintorni e dunque non ha avvisato il 911. Si tratta di un meccanismo, figlio di un investimento da oltre 1,5 milioni di dollari, che ridurrà il tasso d’impunità dei criminali, colti con le mani nel sacco (anzi, quasi, sulle pistole) quando penseranno di agire al riparo di orecchie e occhi indiscreti.

sabato 23 febbraio 2013

iBancomat, prelevare allo sportello automatico con lo sguardo



Inutile parlarne, ci sembra di riascoltare una delle tante storie sentite e risentite degli ultimi anni, il povero malcapitato che va a prelevare lo stipendio o la pensione allo sportello automatico ed un tastierino sostituito che memorizza il pin, uno specchietto messo ad hoc od una videocamera che lo spia mentre inserisce il codice segreto della propria carta bancomat e poco dopo ne viene derubato.
Un trucchetto questo che esiste da anni e che permette ai malviventi di accedere senza problemi al conto bancario della vittima.

Quante volte avete pensato di non volere che il nonno vada a prelevare la pensione al bancomat da solo?
E quante volte vi siete ritrovati a guardarvi intorno circospetti cercando in tutti i modi di coprire le vostre operzioni da sguardi indiscreti?

Da oggi, grazie al laboratorio italiano SR Labs, sarà possibile eseguire tutte le operazioni all’iBancomat semplicemente con l’ausilio dei nostri occhi.

Come?
Semplice, basterà guardare lo schermo e fissare per qualche secondo ogni singola cifra che compone il codice pin, aspettando un segnale visivo e sonoro che darà conferma dell’avvenuta scelta.

sabato 26 gennaio 2013

Giappone, occhiali contro il riconoscimento facciale

                           

Un'invenzione per tentare di proteggersi dall'invasione della privacy: è la proposta del professor Isao Echizen, docente presso l'Istituto Nazionale di Informatica di Tokyo, che ha costruito un paio di occhiali in grado di impedire l'azione delle tecnologie per il riconoscimento facciale.

 
Si chiama Privacy Visor l'apparecchio da indossare sul volto capace di emettere a mezzo LED radiazioni nello spettro dell'infrarosso vicino utile a impedire le funzioni dei software predisposti al riconoscimento facciale, un controllo al quale sempre più cittadini sono sottoposti in diverse circostanze.

Secondo Echizen, gli occhiali sono la risposta a ciò che egli stesso definisce "l'invasione della privacy causata da fotografie scattate di nascosto". Si tratta, dunque, di un ostacolo posto nei confronti di tutte quelle tecnologie che consentono il rastrellamento dei dati biometrici.

giovedì 6 dicembre 2012

Papillon – Nuovo sistema di riconoscimento biometrico


Unicredit in un caveau Milanese sta testando una nuova tecnologia in grado di riconoscere un individuo dal proprio flusso sanguigno, basterà accostare il palmo della mano ad un sensore a infrarossi per essere riconosciuti e procedere all’operazione richiesta.

La tecnologia ribatezzata Papillon è già stata brevettata, le probabilità di errore sono inferiori a una su 20 milioni e l’affdabilità è di livello milare, migliore di quella dei sistemi di riconoscimento dell’iride è ciò che afferma Marco Berin responsabile del laboratorio.