Con una stampante 3D in Scozia sono riusciti a creare ammassi di cellule embrionali staminali umane. La tecnica potrebbe essere usata per produrre organi artificiali
È la nuova frontiera della stampa 3D, altro che pentole, pezzi di ricambio e oggettini artistici: gli scienziati della
Herriot-Watt University di Edimburgo sono riusciti a stampare in laboratorio ammassi tridimensionali di cellule staminali embrionali umane, che dopo il processo sono rimaste vitali, capaci di riprodursi e formare cellule specializzate. Secondo gli autori della ricerca,
pubblicata sulla rivista
Biofabrication, questa tecnica potrebbe portare alla fabbricazione di tessuti bioingegnerizzati simili a quelli organici e, in futuro, di organi artificiali costruiti ad hoc per pazienti specifici.
La produzione di campioni di tessuto umano è una sfida che appassiona da tempo i ricercatori. I tentativi fatti finora prevedevano la costruzione di una sorta di impalcatura attorno a una coltura di cellule staminali, che venivano in questo modo forzate a crescere in una struttura rigida. Ma i risultati erano spesso approssimativi e imprecisi: la nuova tecnica permette invece di depositare, strato dopo strato, goccioline di staminali di diametro uniforme in modo più economico, più veloce e più semplice rispetto ai metodi precedenti.