Le stampanti 3D sono a un passo dall’invasione casalinga. Almeno così la pensano Bre Pettis e molti dei più fini osservatori delle tecnologie applicate al quotidiano. Compatte e più semplici da usare, saranno presto alla portata di chiunque voglia dedicarsi all’ home manufacturing e anche i prezzi stanno progressivamente calando. In parallelo il sottobosco del do it yourself si sta muovendo per cominciare a lavorare su quello che gira intorno a questo mondo. Filabot s’inserisce proprio in questa strategia: è uno strano marchingegno che serve a riciclare oggetti di plastica per ricavarne filamenti pronti per la stampa 3D. Un chilo di Abs, la materia prima utilizzata dalla maggior parte delle 3D printer e in particolare dalla capofila Makerbot, costa non meno di 35/40 euro. Non esattamente il massimo della convenienza.
