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Visualizzazione post con etichetta Chimica. Mostra tutti i post
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mercoledì 12 dicembre 2012

Nanoparticelle a caccia di proteine sulla superficie dei batteri


In uno studio multidisciplinare, è stata messa a punto una nuova tecnologia per la cattura e l’identificazione di proteine esposte sulla superficie delle cellule batteriche.

Le proteine esposte sulla superficie delle cellule batteriche sono le prime ad essere viste dal sistema immunitario. Inoltre giocano un ruolo chiave nel processo di infezione, nella virulenza ed in generale nella fisiologia batterica. Una loro accurata identificazione permette di accelerare lo sviluppo di nuovi antibiotici e di vaccini atti a contrastare le infezioni batteriche.

Questa procedura messa a punto nello studio appena pubblicato su PlosOne fa uso di nanoparticelle magnetiche derivatizzate capaci di stabilire legami covalenti con le proteine. Una volta che si adagiano sulla superifice di cellule intere, le nanoparticelle “catturano” covalentemente proteine adiacenti che vengono poi identificate mediante tecniche di spettrometria di massa. In un test comparativo, questa tecnica si è rivelata più efficiente ed accurata nell’identificare nuove proteine di superficie rispetto a procedure precedenti.

lunedì 3 dicembre 2012

Un nuovo tipo di gel supramolecolare su Nature Chemistry

                            

Nel leggere le parole “gel a legame ad alogeno” si ha come una strana sensazione, un leggero smarrimento. Questo avviene quando ci si trova davanti ad una parola estremamente conosciuta e quasi quotidiana, gel, accostata ad un concetto che invece risulta praticamente ignoto, il legame ad alogeno; il risultato finale non può che essere il disorientamento.

E se per meglio spiegare il concetto si aggiungesse un’ulteriore parola per arrivare ad un risultato finale che assomigli a “gel supramolecolare a legame ad alogeno” la questione sfiorerebbe il drammatico.

Eppure si tratta proprio di questo, ed il concetto è molto più semplice di quanto possa sembrare. Per comprenderlo infatti basta rispondere ad alcune semplici domande: cos’è un gel supramolecolare, e a che serve?

Cos’è il legame ad alogeno?

martedì 27 novembre 2012

Da un nuovo sistema ibrido la fotosintesi ‘potenziata’


Un gruppo di ricerca dell’Ipcf-Cnr ha realizzato un più efficiente apparato fotosintetico, frutto della combinazione di elementi naturali e molecole di sintesi, che può facilitare lo sfruttamento dell’energia solare. La ricerca è pubblicata su Angewandte Chemie

Alcuni ricercatori dell’Istituto per i processi chimico-fisici del Consiglio nazionale delle ricerche (Ipcf-Cnr) di Bari hanno introdotto un nuovo approccio nel campo della conversione della luce solare in energia e sintetizzato un sistema ibrido, costituito da componenti naturali e strutture molecolari sintetiche, che potrebbe aprire nuove vie per la raccolta e lo sfruttamento dell’energia solare. Lo studio è stato pubblicato su Angewandte Chemie.

“Abbiamo combinato il ‘cuore’ dell’apparato fotosintetico di un batterio con una molecola sintetica capace di assorbire luce efficacemente, potenziando in tal modo la capacità del sistema naturale”, spiega Massimo Trotta dell’Ipcf-Cnr. “In tutti gli organismi naturali alimentati dalla fotosintesi, l’organizzazione funzionale dell’apparato è la stessa: complessi di proteine e pigmenti catturano la luce come un’antenna e la guidano a un centro di reazione, dove l’energia è convertita in coppie di cariche opposte: un elettrone carico negativamente viene separato dalla molecola di provenienza, lasciandovi una ‘buca’ carica positivamente”.

venerdì 16 novembre 2012

Un gel del tutto nuovo nato al Politecnico di Milano

Acqua capace di trasformarsi in gelatina…e poi tornare alla sua forma originaria.
Il nuovo gel supramolecolare basato sul legame ad alogeno è lo straordinario risultato nato dalla collaborazione tra Pierangelo Metrangolo e Giuseppe Resnati del Laboratorio Materiali Fluorurati Nanostrutturati (NFMLab) del Dipartimento di Chimica, Materiali ed Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano e Jonathan Steed del Dipartimento di Chimica dell’Università di Durham (UK).

Tanto straordinario da meritare la pubblicazione come AOP (Advance Online Publication) sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Chemistry.

I materiali capaci di formare reversibilmente fasi gelatinose stanno riscuotendo grande interesse, in particolare in campo farmaceutico dove potrebbero dare una notevole spinta allo sviluppo di medicinali a rilascio modificato (drug delivery), formulazioni in grado di liberare il farmaco nell'organismo in quantità e velocità controllata.

Come nasce questo particolarissimo gel?