Anche l'Italia ha le sue eccellenze. Eurora ne è una dimostrazione
Casalecchio di Reno (BO) - Capita che da piccolo vedi su chissà quale rivista
una foto di un supercomputer
Cray
e te ne innamori, perché è la cosa più vicina al futuro che tu abbia
mai visto. E come potrebbe essere diversamente, tu al massimo hai una
scatoletta in finta radica che fa muovere due linee sullo schermo che si
palleggiano un quadrato, chissà cosa potresti fare con un
supercomputer. Già la parola evoca scenari a base di astronavi a
curvatura, tute spaziali e intelligenze artificiali a cui puoi parlare
come fossero il tuo maggiordomo.
Poi, circa 20 anni dopo la sorte ti mette davanti a
un supercomputer vero, un monolito ronzante illuminato
di neon blu, un modello talmente avanzato da essere il più efficiente al
mondo, quindi non solo è potente, ma consuma molto meglio degli
altri. E la cosa più assurda è che per visitarlo non sei dovuto andare
in un bunker segreto in mezzo al deserto ameticano o a bordo di
un’astronave (purtroppo), ti è bastato prendere un treno.
Già, perché forse non tutti sanno che pochi chilometri da Bologna, a Casalecchio di Reno, si trova il
Cineca, ovvero il
Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico,
a cui fanno capo 54 università italiane. Il Cineca rappresenta una di
quelle semisconosciute storie di eccellenza italiana che ogni tanto ci
ricordano che anche nel nostro paese le cose si possono fare bene, è
infatti il maggiore centro di supercalcolo italiano e uno dei più
importanti a livello mondiale.
Tanto per capirsi,
nella sua sala server è ospitato
Fermi,
una macchina che si trova al nono posto nella classifica mondiale dei
500 super calcolatori più potenti al mondo, in una competizione dominata
da Cina, Stati Uniti, Germania e Giappone. Ma quanto visto in questi
giorni al Cineca supera in efficienza, ovvero in potenza di calcolo in
rapporto con l’energia consumata, non solo Fermi, ma tutti computer
presenti nella classifica dei più efficienti al mondo.
Il nome di questo computer è
Eurora, ed è sviluppato dall’italiana Eurotech, in
collaborazione con Nvidia, con lo scopo di creare un computer che
continui a portare avanti il processo tecnologico senza aumentare i
costi di gestione dell’energia. Sarebbe molto semplice infatti aumentare
esponenzialmente il numero di processori di un calcolatore scientifico
per soddisfare le esigenze di calcoli sempre più raffinati, ma così
facendo si finirebbe per dover costruire
una centrale elettrica esclusivamente dedicata al
mantenimento di questo supercomputer, col risultato paradossale che un
calcolo per simulare e capire il surriscaldamento globale finirebbe per
inquinare così tanto da influenzare il fenomeno che cerca di studiare.
Eurotech, Nvidia e Cineca hanno risolto questo problema grazie al
mix di due tecnologie differenti. Da una parte Eurotech ha fornito i
suoi potentissimi processori Aurora Tigon,
raffreddati ad acqua, dall’altra Nvidia ha alleggerito
il carico di lavoro dei processori Eurotech con le sue GPU Tesla K20. In
totale, Eurora conta 64
nodi, ovvero schede, ogni scheda monta 2 processori Xeon
E5-2687W e Tesla K20, oltre a 16GB di ram e un hard disk da160 GIGA SSD
per nodo.
La novità sta nel fatto che
le GPU sono normalmente processori grafici, rientrano
quindi nella grande famiglia di hardware normalmente utilizzato per
rendere i videogiochi più belli e veloci, ovvero il pane quotidiano di
Nvidia. Tuttavia questi processori non devono necessariamente calcolare i
poligoni di un videogioco, ma posso essere usati per qualunque tipo di
calcolo, e visto che sono processori dotati di un’alta efficienza
energetica e perfettamente a loro agio quando si tratta di eseguire
moltissimi calcoli in contemporanea, tipo quelli che simulano il
movimento di un uragano, e si sono rivelati il partner ideale per i
processori
Aurora Tigon, che, come tutte le CPU, danno il loro massimo nei calcoli seriali, più che in quelli in parallelo.
A tutto ciò sommate che il computer è interamente raffreddato a
liquido, il che gli permette di risparmiare ulteriormente sui consumi e
raffreddare il sistema con maggiore efficienza rispetto alle classiche
ventole, che solitamente fanno aumentare le spese elettriche del 10%. Il
risultato è
un supercomputer che consuma pochissimo rispetto agli
standard di queste macchine, e che ha ottenuto un valore migliore del
26% rispetto al sistema al vertice della più recente
Green500 list, la classifica mondiale dei supercomputer più efficienti al mondo.
Concretamente, l’impatto ambientale del sistema farà risparmiare
11000 metri cubi di CO2, pari a 1500 in meno che viaggiano per un anno o
15km2 di foresta pluviale vergine.
Per adesso
Eurora è un sistema prototipo, ma il Cineca non vede
l’ora di utilizzarlo a pieno regime per eseguire complessi calcoli nella
scienza dei materiali, astrofisica, biologia, previsioni meteo,
carburanti più efficienti e biomedicina. Non male per dei processori che
nascono per far girare meglio la prossima versione di
Call of Duty.
Lorenzo Fantoni
Articolo distribuito con licenza cc-by-nc-nd
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