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sabato 19 gennaio 2013
Blablacar - L'autostop diventa Web 2.0!
Negli anni sessanta/settanta per i viaggiatori più squattrinati andava di voga l'autostop, oggi nell'era del Web 2.0 esiste BlaBlacar.
Nata da un'idea di un ragazzo di 28 anni, Olivier Bremer, il network di passaggi in auto condivisa sta spopolando da pochi mesi a questa parte in Italia e da almeno un paio di anni nel mondo.
Le ragioni che spingono diversi milioni di persone a viaggiare così è semplice: il risparmio.
Spendere una ventina di Euro per andare da Roma a Milano o viceversa, e nel frattempo passare momenti piacevoli di conversazione con persone che fino al giorno prima non conoscevate è senz'altro un buon motivo per aderire a questo progetto.
E poi ci sono le tematiche ambientali. Cosa c'è di più green di un progetto come questo?
Esiste anche la app di Blablacar che permette di trovare in pochi secondi un passaggio in auto dalla propria città verso numerosissime destinazioni in Italia ed Europa con un risparmio che arriva al 75% rispetto a ogni altro mezzo di trasporto, anche e soprattutto last minute.
Se qualcuno storce il naso circa i potenziali pericoli di utilizzare questo servizio, va detto subito che la percezione del rischio è ancora molto superiore al rischio reale: su oltre due miliardi di chilometri condivisi in Europa (50mila volte il giro del mondo), non si è verificato nessun episodio spiacevole (a parte qualche ritardo o annullamento all’ultimo minuto).
Gli utenti usano i loro nomi e cognomi sul sito, e non sono accettati nomi fasulli o username. Tutte le foto vengono verificate, così come le email e i numeri di cellulare.
Massimiliano Puccio
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