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domenica 13 maggio 2012

Cellulare come mezzo di pagamento con la nuova tecnologia NFC




Dalla metà di marzo circola sulle tv europee questo spot, realizzato da VISA, che ha per protagonista l’uomo più veloce al mondo, Usain Bolt. Lo spot, intitolato “La vita va presa con Visa più velocemente”, pubblicizza i nuovi sistemi di pagamento messi a punto dall’azienda americana, destinati a velocizzare le transazioni.

Recentemente hanno fatto la loro comparsa sul mercato le carte di credito con tecnologia Contactless. Come dice il nome, queste carte di credito permettono di effettuare pagamenti (per ragioni di sicurezza solo al di sotto dei 25 €) semplicemente accostandole al POS, senza bisogno né di firma né di codice PIN. Grazie a questa tecnologia è quindi possibile velocizzare i pagamenti per le piccole somme e al tempo stesso diminuire la quantità di transazioni attraverso il contante, che non lasciano alcuna traccia.

Grazie alla nuova tecnologia NFC (Near Field Communication) è oggi possibile applicare questo metodo agli smartphone. D’altronde se nel 1990 la sua finalità era esclusivamente permettere di effettuare chiamate, oggi tiriamo fuori il telefono dalla tasca per controllare le mail, per sapere che tempo farà o per trovare la strada in una città sconosciuta: perché quindi non usarlo per pagare? Questa nuova tecnologia è in grado di stabilire una connessione sicura tra uno smartphone e il POS, quando questi vengono avvicinati a pochi cm l’uno dall’altro. Oggi sempre più cellulari integrano questa tecnologia, incluso il nuovissimo Samsung Galaxy S III e, secondo alcune indiscrezioni, anche il futuro iPhone 5.

                                       
Naturalmente i risvolti della NFC vanno al di là della sostituzione delle carte di credito. Ad esempio a San Francisco sono stati istituiti 30’800 posti auto che permettono di pagare la sosta con un cellulare NFC-enabled. Avvicinandolo al parchimetro (in USA ce n’è uno per ogni posto) viene lanciata automaticamente un’applicazione che permette di scegliere la durata della sosta ed eventualmente di prolungarla in seguito, ovunque ci si trovi. Questo sistema, sviluppato dalla compagnia PayByPhone, è stato recentemente adottato anche nella cittadina inglese di Tunbridge Wells.

In Italia le applicazioni di questa tecnologia sono molto meno estese e per ora si limitano ad alcune sperimentazioni. Una delle più recenti, chiamata iPay, ha come protagonista la compagnia QuiGroup, specializzata nella vendita di buoni pasto. I dipendenti dell’azienda possono pagare, presso 50 attività di Genova, con dei buoni pasto “immateriali” (non virtuali, dato che di fatto valgono quanto quelli cartacei) caricati sullo smartphone e inviati all’esercente tramite NFC in pochi secondi.

Per conoscere le sorti di questa tecnologia dovremo aspettare il responso del mercato. Di sicuro, grazie ai numerosi campi in cui può essere applicata, ha delle grandi potenzialità e chissà che fra qualche tempo non sarà un’azione abituale pagare la spesa con il cellulare.

                              


Alessandro Quaranta

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