In uno studio multidisciplinare, è stata messa a punto una nuova tecnologia per la cattura e l’identificazione di proteine esposte sulla superficie delle cellule batteriche.
Le proteine esposte sulla superficie delle cellule batteriche sono le prime ad essere viste dal sistema immunitario. Inoltre giocano un ruolo chiave nel processo di infezione, nella virulenza ed in generale nella fisiologia batterica. Una loro accurata identificazione permette di accelerare lo sviluppo di nuovi antibiotici e di vaccini atti a contrastare le infezioni batteriche.
Questa procedura messa a punto nello studio appena pubblicato su PlosOne fa uso di nanoparticelle magnetiche derivatizzate capaci di stabilire legami covalenti con le proteine. Una volta che si adagiano sulla superifice di cellule intere, le nanoparticelle “catturano” covalentemente proteine adiacenti che vengono poi identificate mediante tecniche di spettrometria di massa. In un test comparativo, questa tecnica si è rivelata più efficiente ed accurata nell’identificare nuove proteine di superficie rispetto a procedure precedenti.
La metodologia di cattura di proteine di superficie mediante nanoparticelle – già prontamente applicabile ad altri batteri patogeni - è stata a messa a punto nello specifico su Pseudomonas aeruginosa, un importante patogeno opportunista umano ( http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0051062).
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