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mercoledì 16 gennaio 2013
La sonda da inghiottire
Dai ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston arriva una nuova tecnica endoscopica ad alto contenuto tecnologico, una sonda facile da inserire e capace di produrre una rappresentazione 3D dell'esofago così da facilitare la diagnosi di una grave condizione patologica nota come esofago di Barrett.
Un sistema non nuovo né originale, quello di usare micro e nano-macchine per le attività diagnostiche in endoscopia, e che nel caso della nuova sonda statunitense è stato specificatamente studiato per verificare la conformazione delle pareti dell'esofago e l'eventuale presenza di lesioni ai tessuti.
Economica e non invasiva, la "pillola" viene inghiottita dal paziente mentre è collegata a un computer tramite cavo ottico: durante la discesa, la sonda "fotografa" sezioni dell'esofago tramite luce infrarossa inviando i dati al computer.
Le informazioni vengono infine sfruttate per ricostruire una rappresentazione tridimensionale dell'esofago, una rappresentazione che il medico potrà studiare per verificare l'eventuale presenza di problemi più o meno gravi - esofago di Barrett e non solo.
L'endoscopia tramite pillola non dura che pochi minuti, dicono i ricercatori, non richiede anestesia e non è né invasiva né dolorosa come i metodi diagnostici attuali. In prospettiva, oltre all'esofago si potrebbero valutare le condizioni anche di altri tratti dell'apparato digerente, inclusi stomaco, colon (tratto particolarmente soggetto all'insorgere di patologie) e intestino tenue.
Alfonso Maruccia
Articolo distribuito con licenza cc-by-nc-sa
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