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mercoledì 28 novembre 2012

La batteria che si ricarica in un minuto

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Una batteria che si ricarica in un minuto, anche meno. Un sogno, e al contempo la vera chiave di volta del settore, per il mondo dell’ auto elettrica. Non solo per le quattro ruote del futuro – verdi, economiche, sostenibili ­– ma per ogni altro dispositivo a batterie ricaricabili. Un miraggio che sta tuttavia per prendere forma: l’ottima notizia arriva dalla Corea del Sud – la vera, nuova mecca dell’innovazione planetaria – ed è firmata da un team dell’ Ulsan National Institute o Science and Technology. Il gruppo, guidato da Jaephil Cho, ha infatti inventato un tipo di batteria al litio superveloce: trenta secondi ed è di nuovo al 100%. Ci riesce grazie a un procedimento un po’ complesso basato sull'uso di un materiale catodico, l’ ossido di litio e manganese, assorbito in una soluzione contenente grafite. Questo mix, tramite il processo di carbonizzazione, si trasforma in una fitta rete di tracce conduttive che si produce all'interno del catodo. Quando quest’ultimo viene accoppiato con un elettrolita e un anodo di grafite il gioco è fatto. Difficile a dirsi, molto di più a farsi.


I vantaggi rispetto a quanto c’è sul mercato sono a dir poco impressionanti: la ricarica di una di queste superbatterie, anche se di grandi dimensioni come quelle delle macchine, potrebbe essere dalle 30 alle 120 volte più rapida se paragonata alle prestazioni dei comuni accumulatori agli ioni di litio. Anche per questo, secondo gli scienziati sudcoreani, l’ambito della mobilità elettrica sarà fra quelli che godranno da subito di un progetto dedicato. Il passo verso un’auto elettrica in grado di ripartire completamente carica nel tempo di uno spot tv è dunque breve, anche perché il metodo sembra essere stato testato con successo: gli esiti sono stati pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie. In questo caso, infatti, non è il caricatore a “forzare” la batteria ma l’accumulatore stesso a sfoggiare una struttura chimica intelligente, più performativa ed efficiente.

L’applicazione della scoperta ai veicoli elettrici è la ricaduta più importante – senza dimenticare il mondo dell’ elettronica di consumo, pensate l’iPhone che torna a vivere in cinque o sei secondi ­– perché permetterebbe di rivoluzionare gli equilibri della mobilità urbana sciogliendo il vero nodo intorno al quale rischia d’impantanarsi: quello dei biblici tempi di ricarica. Anche se, a onor del vero, qualcosa si sta muovendo proprio in questi mesi e proprio in Italia. Enel, per esempio, ha infatti presentato da pochissimo Fast Recharge, la supercolonnina per la ricarica delle auto elettriche capace di riportare la batteria all’80% in appena mezz'ora  Non c’è paragone con le poche decine di secondi promessi dai ricercatori coreani ma è un passaggio importante e soprattutto economicamente accessibile. Al contrario delle batterie che usciranno dall'esperimento di Jaephil Cho e dei suoi: avveniristiche, rivoluzionarie ma certo, almeno all'inizio  non per tutte le tasche.


Simone Cosimi
Articolo distribuito con licenza cc-by-nc-nd

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