«Abbiamo preso l’anidride carbonica dall’aria e l’idrogeno dall’acqua. Poi li abbiamo messi assieme e trasformati in benzina. Naturalmente verde». Per le auto? «Per le auto e per gli aeroplani». Non è mai banale capire esattamente che cosa dice uno scienziato. Ma questa qui dà l’idea di essere una rivoluzione vera. Gli alchimisti della Air Fuel Synthesis, divinità da laboratorio pronti a riscrivere la storia e a consegnare agli essere umani un mondo meno inquinato e più economico, per adesso ne hanno fatti cinque litri. Di aria trasformata in benzina. Davvero. Come se fossero le nozze di Cana però questa volta con un miracolo ripetibile all’infinito. Niente pozzi di petrolio. Niente combustibili fossili. Solo un’operazione da maghi-scienziati che in astratto avrebbe potuto fare chiunque. E che curiosamente non faceva nessuno.
«Suona troppo bello per essere vero. Eppure è vero», ha spiegato in evidente stato di euforia Tim Fox, responsabile del dipartimento energia e ambiente dell’Istituto di Ingegneria Meccanica di Londra dove l’Air Fuel Synthesis di Stock on Trees ha presentato il preziosissimo prodotto. E Peter Harrison, direttore esecutivo della società, ha aggiunto che la sua benzina verde funziona perfettamente con i motori esistenti. Macchine, camion, motorini. Non c’è bisogno di strutture di supporto. E soprattutto non c’è bisogno di cancellare dai cieli, dai mari e dalle strade, gli antichi mezzi di trasporto. «L’odore è lo stesso, ma il nostro prodotto è molto più pulito e chiaro della benzina ottenuta dai combustibili fossili». Entro due anni è convinto di poterla mettere in commercio producendone una tonnellata al giorno. Entro quindici di poterla produrre in scala industriale. «Possiamo cambiare l’economia dell’intero Regno Unito». Vero. Il costo della lavorazione - che attualmente non può prescindere dall’energia elettrica - è l’unico ostacolo del momento. Una tonnellata di benzina costa circa 400 sterline. Ma, dice all’Independent il professor Klaus Lackner della Columbia Uniersity di New York, il dettaglio è irrilevante. «Quando comprai il mio primo CD, nel 1980, costava 20 dollari. Oggi bastano dieci centesimi». Non sempre il pianeta cammina nella direzione sbagliata.
--------------------->
Max Pollo
Nessun commento:
Posta un commento