Comprendere il funzionamento del cuore per prevenire e curare l'infarto con una nuova tecnica di microscopia che genera immagini dell'organo in tempo reale e ad altissima risoluzione. E' questo l'oggetto di una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista Nature Communications, frutto del lavoro congiunto di Claudio Vinegoni, assistant professor del Center for Systems Biology del Massachusetts General Hospital (Harvard University), e di Paolo Fumene Feruglio, dell'ateneo di Verona , in collaborazione con Andrea Sbarbati del dipartimento di Scienze neurologiche dell'Ateneo scaligero.
Grazie all'impiego di microscopi confocali e multi fotone, combinati con un ventilatore, un elettrocardiografo e un computer fornito di una potente scheda video per l'elaborazione in tempo reale delle immagini raccolte, i ricercatori sono riusciti a ''congelare'' virtualmente il movimento del cuore. Sono, inoltre riusciti a fotografare i meccanismi biologici coinvolti a livello cellulare, senza alterarne il loro reale funzionamento.
Le tecniche tradizionali necessitano che l'organo o il paziente siano in uno stato di immobilità praticamente assoluta e non sono utilizzabili sul cuore perche' ne comprometterebbero l'integrità, alterando sia la fisiologia che la funzionalita' del muscolo cardiaco, mentre la nuova tecnica supera queste limitazioni. ''Abbiamo dimostrato - spiega il dottor Claudio Vinegoni, coordinatore del progetto - che e' possibile visualizzare il cuore di un topo, in condizioni di anestesia totale, mentre batte normalmente all'interno della cavita' toracica con una risoluzione sub-cellulare e in tempo reale''. La ricerca ha infine individuato uno specifico arco temporale in cui le acquisizioni di immagini risultavano ripetibili, e cioe' in coincidenza della fase diastolica del ciclo cardiaco.
Max Pollo
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