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lunedì 28 marzo 2016

Ricreato il dolore in provetta

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard, dopo sei anni di ricerche è riuscito a trasformare cellule della cute umana in cellule nervose in grado di rispondere a stimoli dolorosi.
L’articolo che racconta di questo esperimento è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Nature Neuroscience, ed il risultato di questo lavoro è la possibilità di capire i meccanismi del dolore e a sviluppare nuovi farmaci che siano in grado di diminuire gli effetti del dolore sui pazienti.
La riprogrammazione delle cellule cutanee ha portato alla generazione di neuroni specifici che sono stati usati dai ricercatori per definire meglio il dolore.
Gli esseri umani, cosi come i topi di laboratorio, sono in grado di “sentire “ il dolore, il prurito, le variazioni della temperatura, quelle della pressione, l’allungamento e la posizione degli arti attraverso le segnalazioni che arrivano da neuroni sensoriali periferici.
Questi neuroni sono divisi in tre classi funzionali, i nocicettori che segnalano un danno tissutale e permettono di segnalare al cervello le sensazioni dolorose, i meccanocettori deputati alle percezioni cutanee, pressorie cardiache e vascolari, a quelle distensive viscerali e masticatorie, ed infine i propriocettori che ci danno la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli.
Gli autori dello studio hanno identificato cinque fattori di trascrizione che riprogrammano i fibroblasti umani in nocicettori, nei neuroni cioè in grado di rilevare stimoli nocivi.
Il coordinatore dello studio Clifford Woolf ha detto che “Il fatto che le cellule rispondono a entrambi i tipi di dolore (quelli provocati da lesioni fisiche o quelli causati da processi infiammatori) conferma che i neuroni sviluppati in laboratorio funzionano come quelli naturali”.
Dopo aver provato ad avere neuroni sensibili al dolore attraverso cellule staminali embrionali, esperimento che non ha portato a risultati, il team di ricercatori ha modificato la sua strategia utilizzando una differente tecnica.
Hanno dapprima trasformato in cellule pluripotenti (staminali) delle cellule cutanee, e poi immergendole in “cocktail” di geni, sono riuscite a trasformarle in neuroni.
L’esperimento è stato fatto utilizzando sia cellule di animali di laboratorio che cellule umane.
Clifford Woof ha detto che successivamente “sono stai prelevati neuroni del dolore maturi da topi e sono stati scoperti fattori di trascrizione, ossia geni, che non erano stati descritti prima”.
Aggiungendo poi che in questo modo” Sono stati ottenuti i neuroni sensibili al dolore utilizzando un totale di cinque geni, di cui tre fino ad allora sconosciuti.

Vitadidonna


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